ESCALATION >< INVOLUTION
In collaborazione con OOM - Nicholas Bertini e Alex Piacentini
Curatori: Paolo Mozzo, Sandro Orlandi Stagl
Produzione: ARTantide Gallery
Sala Orizzonti - M9 Museo del '900
https://www.m9museum.it/mostre/alessandro-zannier-escalation-involution/
collegata alla mostra principale:
"ARTE SALVATA. Capolavori oltre la guerra dal MuMa di Le Havre"
curata da GERALDINE LEFEBVRE e MARIANNE MATHIEU
https://www.m9museum.it/le-mostre/future/
ESCALATION >< INVOLUTION
Continenti, oceani e poli sono da considerarsi oramai un’unica rete neurale, habitat mundi di connessioni complesse naturali e antropiche, un unico cervello-software planetario che regola il fragile equilibrio della vita umana, sempre più a rischio di estinzione.
La video installazione di Alessandro Zannier, supportata da OOM (Alex Piacentini e Nicholas Bertini), mette in scena il crescendo esponenziale dei dati sulle criticità ambientali correlandoli a quelli sull'involuzione culturale dell'Occidente, verso l’inevitabile raggiungimento del punto di singolarità oltre il quale le reazioni a catena diventano irreversibili e fuori controllo.
Sostenuta dall’installazione sonora realizzata dall’artista stesso (anche musicista e autore di lungo corso con lo pseudonimo di Ottodix), l’opera è un’evoluzione dell’operazione “ENT”, progetto quadriennale di installazioni che incrociano dati ambientali tra l’Italia e i 6 continenti. Ospitato in due Biennali di Venezia, istituti universitari e di ricerca, musei e gallerie d’arte nel mondo, si è concluso negli Stati Uniti dove è stato inserito nella collezione dell’Istituto di Cultura Italiana di New York col supporto del curatore internazionale e architetto Alessandro Melis.
"Con la sua opera Alessandro Zannier mette in scena l’escalation di crisi ambientali, il declino culturale e l'iper-dipendenza tecnologica. Una narrazione immersiva tra poetiche visive di pixel e dati: l’arte diventa una chiamata collettiva, un invito al pubblico alla riflessione e ancor più a divenire parte attiva di una nuova era che abbandona l’Antropocene.“ - Rebecca Pedrazzi