Giunti alla penultima mostra del ciclo RE-GENESIS con due nuovi artisti
che interpretano il tema della creazione dell'uomo e della donna:
Marco Bertìn e Gabriele Rodriquez a confronto utilizzando la fotografia e l'Intelligenza Artificiale.
Il Giardino delle Delizie, dal ciclo RE-GENESIS,
bipersonale che parla di economia e di evoluzione della condizione umana
dal 6 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025
mostra a cura di Sandro Orlandi Stagl e Chiara Franceschini
apertura il 6 ottobre dalle 14:00 alle 18:00
progetti di ARTantide Gallery per il Movimento Arte Etica
La sesta mostra del ciclo RE-GENESIS, Il Giardino delle Delizie, presenta due artisti del Movimento Arte Etica (Marco Bertìn e Gabriele Rodriquez) che si interrogano su temi che riguardano il degrado dell'essere umano, sia dal punto di vista fisico (per l'invecchiamento o le malattie, interrogando l'Intelligenza Artificiale), sia dal punto di vista culturale, analizzando le conseguenze eccessive di un economia troppo basata sul consumismo.
Marco Bertìn attraverso un progetto che lo ha visto impegnato per 5 anni della sua vita, ha prodotto uno spaccato antropologico della moda pret-a-porter contemporanea.
Ogni mattina, si è recato presso un mercatino dell'usato (sempre lo stesso) e ha vestito, fotografato e svestito un originale manichino di forma femminile ma senza braccia, una sorta di moderna venere di Milo. Scegliendo a proprio gusto gli abiti presi dai banchi del mercatino, Bertìn ha realizzato oltre 5.000 scatti, 600 dei quali sono esposti al Museo avvolgendo a 360° il manichino originale, diventato di proprietà dell'artista e appartenente all'intera installazione. Il tappeto erboso ricrea una sorta di giardino di un moderno Eden che ci ricorda, biblicamente, che Eva è stata la prima indossatrice. Il turbinio di vestitti indossati e riportati alle pareti, ci mostra come la moda sia un meccanismo irresistibile per alimentare un consumismo che come conseguenza porta inquinamento, sfruttamento e un senso di continua insoddisfazione e di mancato appagamento.
In una stanza separata, appare invece la vera riproduzione di una Venere di Milo in veste mimetica, simbolo di un meccanismo astuto quanto ironico, per mimetizzare e nascondere le bellezze intramontabili dell'arte e della cultura per sottrarli alla distruzione che in molte guerre moderne e del passato, ha visto depauperare un patrimonio artistico che non è solo appannaggio degli sconfitti, ma appartiene all'intera umanità.
Gabriele Rodriquez si interroga sul tema del degrado della condizione umana, succube dell'inesorabile avanzare del tempo. Chiunque, prima o poi affronta il cambiamento del proprio corpo, per colpa delle malattie, degli infortuni o semplicemente dell'invecchiamento.
Osservando il cambiamento nei propri genitori, l'artista ha messo in piedi un esperimento provando a interrogare l'Intelligenza Artificiale su questo genere di trasformazione. Lo ha fatto chiedendole di ispirarsi allo stile dei grandi maestri del novecento e di creare nuove immagini basate sul deperimento del fisico, sfidando un contesto che di umano non ha nulla, se non la mano creatrice.
Guidando lungo un percorso di cui l'artista stabilisce i limiti, l'AI raggiunge un risultato che Rodriquez ritiene il più interessante possibile in coerenza con gli input forniti; prende quell'immagine e la stampa su tela. Da quel momento in poi inizia il suo percorso di pittore che finisce e arriva dove l'AI da sola non sarebbe ancora arrivata, sovradipingendo l'oepra fino a farle aasumere la forma definitiva.
L'artista utilizza l'AI come fosse un pennello elettronico, guidandola e conducendola verso un obiettivo ignoto, ma sotto controllo umano in ogni passaggio; in altre parole Rodriquez sperimenta questo percorso cibernetico scoprendo lui stesso nuove frontiere, giungendo poi al culmine dei limiti dell'AI per completare quel percorso con la visione dell'uomo.
Il Giardino delle Delizie
6° giorno, creazione dell'uomo e della donna
Le visite guidate al Museo possono essere prenotate chiamando la biglietteria. In biglietteria sono disponibili delle videoaudioguide digitali a offerta libera.
Abbiamo attivato un servizio dedicato ai clienti e ai collezionisti che potranno fare domande dirette agli artisti e al curatore attraverso l'organizzatore della mostra, scrivendo a: paolo.mozzo@artantide.com.
Il Giardino delle Delizie
Dal 6 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025
Location: Museo Diocesano di Vicenza, Piazza Duomo, 12 - Vicenza
Orario di apertura: dal lunedì alla domenica dalle 14:00 – 18:00
Vernissage: 5 ottobre 2024, ore 16:00
Artisti: Marco Bertìn, Gabriele Rodriquez
Direttore Artistico e curatore: Sandro Orlandi Stagl
Curatrice: Chiara Franceschini
Coordinamento e organizzazione: Don Francesco Gasparini e Paolo Mozzo
Segreteria organizzativa: Manuela Mantiero
Autore testi critici: Don Francesco Gasparini, Chiara Franceschini, interviste agli artisti di Sandro Orlandi Stagl, didattiche di Filippo Bontempi
Biografia Sintetica Marco Bertìn
Costruisce installazioni spettacolari con migliaia di giocattoli e propone un Manifesto pensato per infondere un forte senso critico e di riflessione nei confronti del consumismo (Il Mercato Creativo), evidenziando come questo meccanismo economico sia strutturato per sfruttare i programmi televisivi per bambini e ragazzi, con l’obiettivo di costruire future generazioni di acritici consumisti.
Diversi sono i suoi progetti che analizzano e sviscerano questo tema, spesso pluriennali.
Nel progetto Made in China, l’artista sta raccogliendo da oltre 10 anni migliaia di giocattoli di ideazione occidentale che siano rigorosamente “Made in China”. Essi diventano protagonisti delle sue fotografie a sfondo rosso con inseriti ideogrammi gialli a destra e soprattutto stanno dando vita ad un’opera gigantesca, un polittico che potrà arrivare a superare i 100 metri quadri, con l’intera distesa delle migliaia e migliaia di giocattoli raccolti e fotografati uno in fianco all’altro; l’opera è tuttora work in progress.
Un po’ in tutti i suoi ambiti di ricerca, le sue opere sono colorate e spettacolari e costituiscono reperti contemporanei coinvolgenti. Ad esempio le statue classiche dipinte con fantasia mimetica, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della distruzione della cultura, perpetrata con le guerre, sempre conseguenze indirette delle economie consumistiche, che spingono continuamente le civiltà alla conquista di nuovi mercati e nuove risorse.
Ha sviluppato alcune altre serie interessanti: Tecnica Mista (dedicato a tutto ciò che è sull’asfalto delle strade), Made in ChinArt (dedicato al rapporto tra pittura antica e arte astratta contemporanea), Eva (dedicato a un’enorme panoramica sulla moda popolare prêt-à-porter), ecc. Sono tutti progetti pluriennali.
Sintesi ristretta delle mostre personali e collettive recenti più importanti:
2012 NaturaLmente, 1° Biennale Italia - Cina, Villa Reale, Monza
Made in China, Museo Lissone, mostra personale, Lissone
2013 Pianeta Cina, Palazzo Te, Mantova
2014 Memory, 2° Biennale Italia - Cina, 798 Art District, Beijing, China
2015 Elisir di lunga vita, 3° Biennale Italia - Cina, Arca, Vercelli
2016 Metamorphosis, 4° Biennale Italia - Cina, Plastic Factory, Beijing, China
2017 Made in China, L’Arte Può, Ospedale di Sassuolo
2018 Percorso Arte Etica, ARTantide.com Gallery, Verona
ARTEOLOGIA, Museo Nazionale Archeologico di Venezia
2019 Oltre l’Etica, 14° Biennale di Curitiba, MUPA, Curitiba, Brasile
Mental Recycling, Science Gallery Venice, Università Ca’ Foscari, Polo
San Giobbe, Venezia
2020 ARTEOLOGIA – Oltre l’Etica, Museo Naturalistico Archeologico di VI
Il Carattere dell’Arte, ARTantide.com Gallery, Verona
Oltre l’Etica, MASC, Florianopolis, Brasile
2021 XII Forence Biennale, Fortezza da Basso, Firenze
2022 Il Tempo delle Chimere, Padiglione Nazionale della Repubblica del
Camerun, 59. La Biennale di Venezia
Alem da Etica, Museo “De Arte de Blumenau”. Blumenau, Brasil
2024 Inside the Elements, Fornaci Romane, Lonato, Brescia
Biografia sintetica di Gabriele Rodriquez
Gabriele Rodriquez vanta una lunga carriera (iniziata nel 1977) dedicata alla fotografia tradizionale, da sempre caratterizzata dalla sperimentazione di nuove tecniche e stili espressivi; dopo aver vissuto tutta la transizione dall’analogico (bianco e nero e colore) al digitale, nel 2014 si è avvicinato alla MobileArt, una ricerca fotografica fondata sull’utilizzo dello smartphone, che esalta il concetto di collage digitale combinando immagini diverse per creare un’immagine nuova e significativa.
Rodriquez ha esplorato questa nuova forma d’arte trovandola stimolante e creativa. Ha iniziato a sperimentare con diverse tecniche e applicazioni, e ha presto sviluppato un suo stile personale. Le sue opere sono caratterizzate da un’estetica surrealista e onirica, e spesso esplorano temi sociali e politici.
Nel 2022, ha iniziato a sperimentare anche l’intelligenza artificiale (AI) utilizzando le piattaforme AI Dall-E e MidJourney per creare immagini originali e spiazzanti.
L’artista, secondo il quale l’AI è uno strumento potente da utilizzare per creare nuove forme d’arte, reputa che il suo ruolo sia fondamentale nel processo creativo. L’AI, secondo la visione di Gabriele Rodriquez, non va mai pensata e utilizzata come un surrogato della creatività umana, ma è un ulteriore strumento a disposizione dell’autore,
utilizzabile e fruibile da tutti: a questo punto la differenza tra un risultato e un altro è data dall’autorialità, ovvero dalla capacità di organizzare le immagini secondo una progettualità ben precisa che non può prescindere dai contenuti.
Diventa così indispensabile tutta la capacità intellettiva dell’artista per estrapolare da quei freddi algoritmi delle immagini significative.
La sua ricerca è guidata dalla passione per la fotografia e dall’impegno a creare immagini che siano incisive e stimolanti per il pubblico.